LA CEPPAIA ROVESCIATA

LA CEPPAIA ROVESCIATA

Una mattina presto, sempre in quella primavera, vidi passare per la prima volta la volpe, che nei giorni imparai a conoscere bene. Spesso, infatti, tornava. Le piaceva attraversare quel groviglio di alberi e rami caduti, a volte vi si nascondeva o vi sostava per riposarsi. Ma la volpe non era l’unica ospite del bosco. Spesso durante la notte vedevo i cinghiali, prima erano una coppia, poi si erano aggiunti quattro piccoli striati, nati da poco. Usavano alcune buche formate dallo sradicamento degli alberi come piscine di fango. Ci sguazzavano dentro per pulirsi dai parassiti. Percorrevano sempre la stessa traccia, fino a formare come un sottile sentiero. Da lì passava spesso anche un giovane capriolo maschio, con il palco ancora rivestito di velluto. Ogni tanto si fermava a brucare qualche stelo d’erba che nasceva nelle piccole radure. Una notte su quella stessa traccia vidi passare anche un lupo silenzioso, pareva fiutasse l’aria alla ricerca delle sue prede. Ritornò qualche volta con il branco, nella vallata risuonarono i suoi ululati.